INCONTRO OOSS SCUOLA LAZIO CON ENTE FORMALBA 13 OTTOBRE
Il giorno 13 ottobre 2017, si è svolto l’incontro, atteso e richiesto, tra le OOSS regionali della scuola e la nuova proprietà di Formalba, rappresentata dall’amministratore della ALES DON MILANI, Claudio Bosi. L’incontro verteva sulle prospettive di risanamento e rilancio della ex partecipata albanense. Assente dal tavolo di confronto la Regione Lazio, che ribadisce, così, in modo implicito la propria volontà di non contribuire alla gestione delle crisi aziendali che si verificano nel settore della formazione professionale, come, invece, indicato dalle leggi regionali 23/1992 e e 14/1999.
La nuova proprietà ha evidenziato che i costi del personale coprono quasi interamente gli introiti annuali provenienti dalla Regione, e, pertanto, in queste condizioni, la società non è in condizione di sopravvivere, in quanto impossibilitata a far fronte alle altre voci di costo. Le soluzioni indicate dalla proprietà ricalcano percorsi già sperimentati, incardinati sulla riduzione dell’orario di lavoro o su quella del personale, peraltro senza che, in passato, si producessero effetti risolutivi.
1) In primo luogo, è stata prospettata una riduzione tout court dell’orario di lavoro del 16,8% per tutto il personale, ossia il passaggio dalle 36 alle 30 ore settimanali retribuite. Questa strada fu a suo tempo intrapresa con la parziale copertura dei contratti di solidarietà, che garantivano un recupero del 50% della retribuzione decurtata. Purtroppo, ciò non determinò il risanamento delle condizioni finanziarie di Formalba, e, nella situazione odierna, è venuta anche meno l’integrazione salariale a suo tempo fornita dagli ammortizzatori sociali. In aggiunta, la proprietà non è in condizioni di prevedere la durata della riduzione oraria, che potrebbe protrarsi a tempo indefinito.
Parallelamente alla riduzione d’orario, la proprietà intenderebbe fare ricorso alle anticipazioni bancarie per procurarsi la liquidità necessaria a corrispondere i nove mesi di retribuzione arretrata. I costi delle anticipazioni dovrebbero, nel tempo, essere coperti da un’intensificazione delle attività a pagamento. Peraltro, tale obiettivo sembra essere in contrasto con la dichiarata volontà di ridurre l’orario di lavoro del personale, quale leva per la riduzione dei costi sostenuti dall’azienda. Non si può, poi, esimersi dal considerare che il ricorso alle anticipazioni bancarie fu uno degli strumenti perseguiti anche dalle precedenti gestioni, che non riuscirono ad ottenere la riapertura delle linee di credito, malgrado l’ipotetica garanzia del Comune di Albano, allora proprietario dell’ente.
2) La seconda ipotesi prospettata è quella dell’apertura della legge 223, quindi licenziamenti collettivi, per 40 unità di personale. Anche in questo caso, non ci si può sottrarre dal sottolineare che la procedura fu, nel passato, aperta due volte, ma fortunatamente rientrata per il ricorso agli ammortizzatori sociali, oggi non più esistenti. In caso di apertura dei licenziamenti collettivi, tuttavia, l’eventuale credito bancario che l’azienda riuscisse ad ottenere non sarebbe sufficiente al pagamento delle mensilità arretrate, per effetto della necessità di corrispondere il TFR al personale licenziato.
Complessivamente, quindi, un quadro problematico.
Le OO.SS. hanno richiesto chiarezza, trasparenza e completezza su tutti i dati che concorrono a definire la crisi aziendale: bilancio, dati del personale e piano complessivo di risanamento relativo a tutte le poste di bilancio. Le OO.SS. avanzeranno osservazioni e controproposte sulla base di quanto loro prospettato dall’Amministrazione di Formalba, al fine di tutelare i livelli occupazionali e il servizio pubblico svolto dall’Ente.
Sono previsti ulteriori incontri tra OOSS e Azienda.
Roma, 20 ottobre 2017
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