I SINDACATI SCUOLA ESPRIMONO IL PARERE SULLE LINEE GUIDA PER LA PROGRAMMAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA LAZIALE 2022/23. LA LOTTA ALLE PANDEMIE COMINCIA DA QUI
Data: 11/08/2021
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SEGRETERIE REGIONALI DEL LAZIO 

Le OO. SS. della scuola hanno reso nella giornata di oggi il parere annualmente richiesto dalla Regione Lazio sulle linee guida per la programmazione della rete scolastica relativa all’anno 2022/23. 

Nel documento, sottoscritto unitariamente, le OO.SS hanno osservato che, come si ricava dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità, il covid – 19 è, in realtà, la quarta pandemia degli ultimi 100 anni, il che lascia presumere che altri eventi di simile natura possano riproporsi anche in futuro. In questo quadro, è assolutamente necessario che la programmazione della rete scolastica sia realizzata dalla Regione in un’ottica non riduttivamente “amministrativa”, ma utilizzata come uno strumento che tende a conciliare le esigenze di allocazione ottimale dell’offerta formativa sul territorio regionale con quelle della salute pubblica, come impone l’amara esperienza di quest’ultimo biennio.

In primis, secondo le OO. SS, è necessario ricondurre le dimensioni delle istituzioni scolastiche entro i limiti previsti dalle stesse linee guida, che parlano di un numero massimo di 1.200 alunni. Peraltro, le OO.SS. ritengono che tale numero non possa essere valutato in astratto, ma vada rapportato agli spazi effettivamente disponibili, poiché anche il rispetto formale del numero massimo di iscrizioni previste può evidentemente celare situazioni problematiche, laddove detti spazi non risultassero adeguati per l’attività scolastica.

Oltre a ciò, le OO. SS. ritengono che si debba procedere ad una attenta analisi delle cosiddette “classi pollaio”. Molto spesso l’Amministrazione Scolastica nega l’esistenza del fenomeno stesso, celandosi dietro il numero medio degli alunni per classe, dal quale si evincerebbe l’assenza di fenomeni di sovraffollamento delle aule. Si tratta, in realtà, del più classico degli artifici statistici (il famoso “pollo di Trilussa”), ricorrendo al quale si occulta dietro il dato medio la grande variabilità del fenomeno e la frequente presenza nelle classi di un numero eccessivo di alunni portatori di handicap certificati. In realtà, essendo il numero dei docenti assegnati alla Regione un dato immodificabile, una sorta di budget con il quale occorre soddisfare le varie esigenze, è di tutta evidenza che, per garantire il servizio scolastico nelle zone interne o problematiche della Regione occorra necessariamente sovraffollare le classi delle aree urbane, come accade, del resto, in tutto il Paese.

Su tali questioni le OO. SS. si sono dichiarate disponibili a delle riunioni tecniche preliminari che, con il coinvolgimento dei diversi soggetti competenti nei diversi quadranti della regione, consentano di sottrarre le operazioni di programmazione della rete scolastica laziale alle urgenze e alle pressioni dell’ultimo momento. Del resto, un impegno in tal senso era stato assunto dalla Regione in passato. Si tratta, ora, di dargli attuazione, al fine di contrastare in modo più efficace la diffusione del Covid – 19.

Roma, 11 agosto 2021

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